Avvento: questo tempo sconosciuto
Scrivere un pensiero sul “tempo di Avvento” non mi riesce né agile né spontaneo.
Se, da una parte, nell’interpretazione più corrente da noi usata, avvento significa “arrivo”, “venuta” e quindi si associa ad un atteggiamento di attesa, dall’altra il modo di vivere frenetico e veloce nel quale siamo immersi non lascia troppa aria buona per un tempo in cui il respiro segua il ritmo libero e semplice di qualcosa che non sia stato da noi programmato con schemi e programmi.
Attendiamo la venuta del Signore, diciamo. Ma l’attendere consapevole e vivo, quello che si annida e si custodisce nel cuore, che non si subisce passivamente, si adagia necessariamente su un desiderio ardente. Se attendo un ospite gradito, per esempio, faccio di tutto perché la mia accoglienza sia calda e buona; se attendo una nascita desiderata non vedo l’ora che essa si compia; se attendo la partenza per un viaggio sempre sognato, vorrei che fosse già giunto il momento stabilito. L’attendere positivo accende simultaneamente i movimenti del corpo e dell’anima.
Penso tuttavia che l’attesa del Signore sia qualcosa che noi facciamo fatica a percepire e quindi a vivere: pur riproponendosi ogni anno, rimane di fatto come sconosciuta alla nostra vita. Ci sforziamo di intuire, di spiegare, di fare, di proporre forme e gesti che ci dicano, in qualche modo, che stiamo vivendo un avvento, un’attesa; che stiamo aspettando una venuta. Giriamo su noi stessi…un’altra volta…e ci troviamo quasi sempre allo stesso punto.
Senza pretese di fantasia o di fini intuizioni vorrei ascoltare e consegnare due “movimenti di attesa” descritti nel Vangelo, perché, se è vero che per noi l’Avvento è un po’ astratto, forse ne usiamo il termine a livello di linguaggio ma non riusciamo a viverne appieno il contenuto, è anche vero che il Signore da sempre, non da oggi, ci dona la sua Parola e il suo Pane per accompagnarci almeno sulla soglia di questo mistero.
Il primo movimento è quello della carità che è piena di perseveranza quotidiana. Gesù ci ricorda che noi lo conosciamo e lo incontriamo, se è nostro desiderio e radicata
consapevolezza, nel tempo che è il nostro oggi. Quell’ “Ogni volta che avete fatto del bene a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40), ci conduce a considerare come la nostra relazione con Lui cresce dentro le relazioni quotidiane dove alla nostra fede è richiesto un atteggiamento pratico e concreto, il fare proprio di chi ama. E noi non siamo chiamati ad amare “occasionalmente” ma “definitivamente”. Infatti, Lui per primo, ci amò sino alla fine (Gv13,1). Amare il nostro quotidiano con fedeltà è ciò che il Signore ci chiede: in esso rinnovo l’amore dell’essere e del fare verso mia moglie e mio marito; per mio padre e mia madre, per i miei figli e fratelli; verso i vicini conosciuti e i lontani sconosciuti.
L’altro movimento è quello della preghiera che è forza misteriosa e corroborante. Mi ha sempre stupito il fatto che il lungo racconto della Bibbia, il racconto della vita, dell’esistenza,
della relazione di Dio con gli uomini, si concluda con una preghiera. Colui che attesta queste cose dice: “Sì, vengo presto!”. Amen. Vieni, Signore Gesù! (Ap 22, 20-21). L’ultima ora, che è quella dell’incontro e della verità, dell’attesa compiuta, dove la nebbia svanisce e si vedono i lineamenti della realtà, è l’ora della preghiera. Pregando conosciamo il Signore: Lui si fa presente e viene a noi. Con la preghiera noi custodiamo un’attesa che vive nel cuore e cerca, attraverso gli occhi della vita, ciò che è vero e così ci impegniamo a concorrere per ciò che è giusto. La preghiera quotidiana alimenta il desiderio di Dio e questo è decisivo perché l’Avvento non sia il tempo delle occasioni mancate ma l’oggi del mio desiderio di camminare in comunione e in relazione con il Signore. Oggi, penso, preghiamo poco nell’illusione che il fare sia più redditizio. Se la preghiera è la conclusione della storia e la parola definitiva della vita intuisco che senza preghiera anche il mio amare mancherebbe di qualcosa; verrebbe meno il suo centro generativo e la sua sorgente inebriante: Dio. Con rispetto e in semplicità vi auguro un Avvento che sia vissuto.
Benedizioni natalizie
Come già illustrato sul precedente numero de “Una Voce tra le case”, quest’anno visiteremo solo alcune famiglie che saranno avvisate per tempo e gli ammalati impossibilitati ad uscire di casa. A tal proposito, chi volesse segnalare situazioni di disagio e persone desiderose di ricevere la benedizione è pregato di scrivere ai seguenti indirizzi e-mail: per la parrocchia Angeli Custodi: benedizioni2023@angelicustodimilano.com
per la parrocchia S. Andrea: santandrea@chiesadimilano.it.
Ai più sarà chiesto di compiere il gesto della preghiera in chiesa parrocchiale, dove si sarà accolti per una benedizione personale in alcuni giorni del mese di dicembre. Ve li ricorderemo sui prossimi numeri.
Mercatino Caritas
Le volontarie della Caritas (Guardaroba) hanno organizzato per il prossimo weekend un bellissimo mercatino! Saranno venduti, infatti, degli splendidi lavori handmade, realizzati dalle signore che dedicano parte del loro tempo all’attività caritativa.
Il mercatino benefico sarà aperto sabato 11 novembre dalle 16 alle 19 e domenica 12 novembre dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 16 alle 19 presso la sala di via Crema, 26. Il ricavato sarà devoluto alla Caritas per l’acquisto di abbigliamento invernale e coperte. Vi aspettiamo e passate parola!
Qui Caritas (guardaroba)
Il guardaroba (via Crema, 22) necessita di abbigliamento invernale per bambini, in particolare da bambina (3-4 anni) e scarpe da uomo (numeri 42,43,44). Per il ritiro, vi chiediamo come sempre di contattare il numero: 3534159871 (anche Whatsapp).
Una cortesia: nel povero dovremmo vedere Gesù, perciò cerchiamo di non portare al Guardaroba cose sporche, vecchie, rotte…Ricordiamoci che la carità deve essere fatta con il cuore, non per svuotare gli armadi! Grazie a tutti!
Qui terza età
Anta in Anta (Sant’Andrea): gli incontri si tengono ogni venerdì alle ore 15:30 nel salone di via Crema, 26.
- 17 novembre: tombolata
- 24 novembre: catechesi con don Adriano
Pomeriggi insieme (Angeli Custodi): gli incontri si tengono ogni giovedì alle ore 15:30 nella sala Don Peppino
- 16 novembre: “Pentola o dispensa?”: gioco a squadre, capitanate dalle storiche “cuoche degli Angeli”
- 23 novembre:“I promessi sposi”, scritti, diretti e interpretati dal trio Lopez-Marchesini-Solenghi (seconda parte)
- 30 novembre: “Il gioco del contrabbandiere”: gioco di strategia in cui la squadra dei contrabbandieri, provenienti dal territorio ticinese, deve affrontare la squadra dei finanzieri, dislocati nel territorio comasco